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#IORESTOACASA · IL LAVORO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

marzo 12, 2020

#ISTAYATHOME · WORK IN THE CORONAVIRUS ERA

Il mese appena passato e anche questo inizio di marzo per il momento sono stati senza dubbio un periodo bizzarro. La tua quotidianità ne ha probabilmente subìto le conseguenze in modo più o meno sentito. Le scuole chiuse, molti eventi annullati, le informazioni mal gestite e la paura serpeggiante anche tra le persone più razionali. In maniera individuale ognuno di noi si sarà trovato a fronteggiare qualche difficoltà. Quasi sempre quando nella vita incontri piccoli e grandi ostacoli questi sono lì, se li metti nella giusta prospettiva, per insegnarti qualcosa.

Dal punto di vista generale è stato interessante notare come il rallentamento forzato delle attività produttive in Cina sia coinciso con il calo dell’inquinamento in quelle aree. Era prevedibile certo, ma per avere un cambiamento grande nei prossimi mesi/anni e gestire la crisi climatica nella quale ci troviamo forse era necessario toccare con mano. Ecco che nuovi comportamenti hanno un impatto diretto sul rispetto per l’ambiente e per l’uomo, migliorando la nostra qualità di vita.

Dalle lauree a distanza alla spesa online, dal lavoro da casa alle riunioni via Skype, è stato necessario reinventare le abitudini di ognuno di noi, e lo smart working è improvvisamente diventato indispensabile per la maggior parte delle aziende, grandi e piccole, pubbliche e private. Oggi lo smart working si sta velocemente diffondendo e viene considerato la chiave per il lavoro del futuro, permettendo di lavorare da casa e di vivere in maniera più sana, aiutando la sostenibilità ambientale riducendo le emissioni che provocano il riscaldamento globale. Ma in che modo?

Quando pensiamo ai benefici del lavoro flessibile, pensiamo che permetta di avere un migliore rapporto tra vita e lavoro, più tempo con la famiglia, meno ore passate a guidare e a spostarsi; ma questa è solo una piccola parte, infatti lo smart working si sta rivelando anche per le aziende un notevole risparmio di tempo e risorse. L’agilità lavorativa rende molto più felice la forza lavoro, alzando inevitabilmente la produttività. Da uno studio effettuato dalla Hsbc inglese, emerge che l’87% degli uomini e il 90% delle donne ritengono il lavoro a casa uno dei principali motori dell’aumento dei loro livelli produttivi. Il cibo consumato fuori richiede sempre una quantità di energia maggiore e viene imballato in contenitori di carta, alluminio o plastica, e gli interventi di risparmio energetico, e dunque di emissioni, sono in genere sempre molto più semplici da realizzare in uno spazio contenuto come la casa, rispetto a un grande ufficio. Banalmente, in casa se non utilizziamo una stanza spegniamo la luce, cosa che non sempre è possibile fare in uno spazio di lavoro che viene attraversato di continuo da persone.

Se poi si considera che invece gli uffici avranno sempre più alti costi di gestione e che i prezzi del mercato immobiliare sono alle stelle, è facile immaginare che il futuro sarà molto diverso dal passato.

Così, in un momento difficile per l’Italia intera alle prese con un’emergenza senza precedenti, possiamo imparare qualcosa. Razionalità, unione e solidarietà: sono i valori che dall’Italia vogliamo inviare al mondo. Le armi migliori che abbiamo per combattere questo virus.